Sport

Ci voleva proprio lui, Jakub Mensik, il giovane talento ceco di appena 19 anni che ha sempre avuto Novak Djokovic come idolo, per fermare Novak stesso nella finale del Miami Open 2025. Una partita epica che non mi ha fatto dormire, rimandata più volte per pioggia, chiusa con un doppio 7-6(4) 7-6(4), decisa da due tiebreak che hanno messo in luce non solo il coraggio di questo ragazzo, ma anche le sua straordinarie qualità tecniche. Mensik ha sfoderato l’arma letale che aveva già esibito in questo torneo: il suo servizio devastante dall’alto di 1.93 m d’altezza, un vero martello che ha lasciato spesso impotente anche un maestro della risposta come Novak. Un numero impressionante di ace, prime di servizio sparate costantemente oltre i 200 km/h e una seconda altrettanto insidiosa, con una precisione che ha fatto la differenza nei momenti chiave. È stato proprio questo servizio a tenere Mensik in partita nei frangenti più duri, quando Novak provava a rimontare con la sua solita tenacia. Non sappiamo quanto abbia pesato la pesante umidità dopo la tanta pioggia ed il problema all’occhio destro di Djokovic, forse una congiuntivite virale che lo ha tormentato nelle ore prima, ma sarebbe ingiusto ridurre la vittoria di Mensik a un episodio. Mensik, ha dimostrato una maturità spaventosa per la sua età, un gioco aggressivo e potente e una freddezza mentale che lo hanno portato a conquistare il suo primo Masters 1000, diventando il primo classe 2005 a raggiungere un traguardo del genere. Come detto in precedenza, Novak lo aveva già notato qualche anno fa e lo aveva invitato ad allenarsi con lui a Belgrado, ed ora lo studente ha superato il maestro come nelle più classiche della favole e a fine partita lo ha stretto in un abbraccio intenso e commovente. Con questo exploit, Mensik lancia un messaggio chiaro: Sinner e Alcaraz sono avvertiti. La next generation ha un nuovo protagonista che potrebbe essere il terzo incomodo tra i due, un po’ come a Djokovic lo fu per Federer e Nadal. Eppure, non si può non rendere ancora una volta omaggio a Nole, che a fine partita ha dimostrato ancora la sua classe con parole toccanti: “Non voglio parlare troppo. Questo è il momento di Jakub… e un momento per la sua squadra e la sua famiglia. Congratulazioni. Torneo incredibile. Il primo di molti. Mi fa male ammetterlo, ma tu sei stato migliore. Nei momenti decisivi hai dato il massimo. Servizio incredibile. Solo uno sforzo mentale fenomenale per restare nei momenti difficili. Per un giovane giocatore come te questa è una grande caratteristica. Qualcosa che userai molte volte negli anni a venire. Ti auguro la migliore fortuna.” A quasi 38 anni, arrivare in finale a Miami e sfiorare il 100° titolo della sua carriera è l’ennesima prova della sua grandezza. Anche in questa finale ci ha regalato sprazzi di tennis sublime, con difese al limite dell’impossibile e quei colpi incrociati che continua a essere un marchio di fabbrica. Il problema all’occhio potrebbe averlo limitato, ma ha lottato fino all’ultimo punto, come sempre. Dal canto suo, Jakub Mensik ha reso omaggio al suo idolo durante la cerimonia di premiazione con una dichiarazione emozionante: “Novak, tutti sanno che sei tu l’unico…il motivo per cui sono qui. Sono cresciuto guardandoti. Sono un giocatore di tennis grazie a te. Non c’è compito più difficile per un tennista che batterti nella finale di un torneo. Grazie mille per tutto quello che hai fatto in questo sport e per tutti. Sei una persona incredibile. Il più grande di tutti i tempi”. Un momento che chiude il cerchio di una bella storia: Jakub, che prima di questo torneo non aveva mai vinto un titolo ATP, lascia Miami come campione di un Masters 1000 e con una vittoria sul suo idolo. Questa finale è stata un intreccio perfetto tra presente e futuro: da una parte il servizio devastante e l’ascesa di Mensik, dall’altra l’eterno Djokovic, che anche nella sconfitta resta grande come sempre. So che qualcuno esulterà per il fatto che Novak abbia perso, ma solo quelli che non amano lo sport, il tennis vero ed i messaggi positivi che solo certe partite riescono a trasmettere. Grazie Novak e Jacub.

Ci voleva proprio lui, Jakub Mensik, il giovane talento ceco di appena 19 anni che ha sempre avuto Novak Djokovic…